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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Meriggiare pallido e assorto

Reduce da una settimana di fastidi causati da un'infiammazione del nervo sciatico, ieri ho declinato un invito al rifugio Menaggio. Mi preoccupava la prospettiva di arrampicarmi per due ore con lo zaino in spalla. E poi pioveva e faceva freddo, con temporali anche violenti nel pomeriggio.

Ora, in questa splendida giornata di sole in cui miracolosamente la mia gamba sta benissimo, maledico l'eccessiva precauzione.

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