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Di somme, prodotti, esponenziali e telefonate
Oggi mi è capitato di dover rispondere ad un commento social, a proposito di un argomento molto delicato: il tracciamento dei contatti in tempo di epidemia. Il commentatore partiva da alcuni dati statistici: diciamo che una regione ha mediamente 1000 nuovi contagi al giorno e 200 operatori addetti al tracciamento dei contatti per contenere la diffusione dell'epidemia. La conclusione è stata semplice: ma possibile che questi operatori non siano capaci di fare cinque telefonate al giorno? Seguivano alcuni sottintesi tanto alla moda (signora mia), alludendo ai lavoratori statali che rubano lo stipendio.
Ma è davvero così semplice? Ragioniamo un momento. Prendiamo il signor X, uno dei 1000 malati di oggi. L'operatore O - poverino - ha il compito di tracciare (e rintracciare) i contatti stretti di X, e di avvertirli che è opportuno restino a casa e si facciano fare un test. Qui entra in gioco tutto il corredo di parametri che facilmente trascuriamo. Ad esempio, il signor X potrebbe essere stato dichiarato malato oggi, ma potrebbe aver iniziato a diffondere il morbo dieci giorni fa. Quindi bisogna tracciare tutti i contatti stretti di X negli ultimi dieci giorni. Conviventi, familiari, colleghi di lavoro, amici dei figli. Ma anche, se del caso, tutte le persone che sono state seduce davanti (o accanto) ad X sui mezzi pubblici. Negli scorsi dieci giorni.
Ebbene, sapreste voi indicare il recapito telefonico di tutti i viaggiatori che sono stati "un po' vicino" a voi su treni e bus negli ultimi dieci giorni? Io no, lo confesso. Ma supponiamo pure che Y sia un contatto stretto di X. Anche Y potrebbe essere contagioso, quindi tutto quanto fatto per X deve essere ripetuto - dall'operatore O, poverino - anche per Y. E lo stesso per tutti i contatti stretti dei contatti stretti dei contatti stretti ecc. ecc.
Se anche X avesse incontrato dieci persone, e altrettante ciascuno dei dieci, fate voi il conto di quante telefonate dovrebbe fare O. E non è finita, perché effettivamente, a forza di tracciare i contatti di secondo, terzo, quarto livello e oltre, X potrebbe avver contribuito a decine di nuovi malati. Non perché X abbia tossito in faccia a decine di persone, ma perché ha "passato" il suo morbo a qualcuno che lo ha passato a qualcun altro, e così via. Fin qui i prodotti: dieci per dieci per dieci per...
Ma adesso arrivano le somme! E già, dal momento che oggi ci sono mille signori X, e domani altri mille (nell'ipotesi migliore), e poi altri mille. Ma gli operatori restano duecento, che ogni giorno dovrebbero proseguire il tracciamento che - inevitabilmente - è rimasto incompiuto oggi, più quelli di domani, più quelli di dopodomani. In fondo è la stessa situazione degli interessi composti: nessuno ve li dà, perché se ogni giorno si sommasse interesse su interesse, alla fine diventereste ricchi in pochi mesi. L'interesse è riconosciuto a scadenze lontane nel tempo, in modo che il capitale non cresca esponenzialmente.
Invece il morbo, ahinoi, non si preoccupa di crescere esponenzialmente, e i duecento operatori diventano insufficienti in pochi giorni. E' un po' come pretendere di spedire una sonda su Marte facendo solo calcoli a mano: lo sforzo è sovrumano. Proprio per questo, direte voi, abbiamo inventato i calcolatori. Esatto! Serve uno strumento non umano che faccia una tacca ogni volta che ciascuno di noi entra in contatto ravvicinato con qualcun altro. Perché ricostruire a ritroso è folle, come abbiamo visto.
Le applicazioni per cellulari che molte nazioni hanno sviluppato farebbero (il condizionale è d'obbligo) più o meno questo lavoro. Non proprio, perché c'è un problema legale, di riservatezza, che impedisce ai governi di immagazzinare i dati dei cittadini nell'unico modo realmente efficace: con nomi, cognomi, telefoni, luoghi e orari. Questo è ciò che fanno nazioni meno democratiche, e il bello è che l'approccio funziona piuttosto bene. Paradosso della democrazia, potremmo dire.
Invece le applicazioni fanno una cosa molto più fallace, poiché presuppongono un intervento umano: chi si ammala dovrebbe "denunciarsi" per far partire la ricostruzione dei contatti a rischio. Ma questo succede raramente, proprio perché dell'essere umano bisogna fidarsi fino ad un certo punto.
Morale della favola, quando i numeri diventano grandi e i sistemi assumono un andamento esponenziale, l'unica strategia realmente efficace per arrestare la macchine resta staccare la spina. L'esperienza insegna che una interruzione di energia relativamente breve può riportare il sistena a numeri piccoli: però bisogna avere il coraggio di abbassare veramente l'interruttore. Pensare che un manipolo di esseri umani possano calcolare più rapidamente della crescita esponenziale è una barzelletta che non fa nemmeno ridere.
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