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Visualizzazione dei post da 2018

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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

La matematica di un autore radiofonico

Ricordo di un professore

L'orsacchiotto

Il sorriso di Jackrabbit

Mia regina

Non mi sono immatricolato perché ero impegnato a divertirmi

Orrore (recensione)

Io resto qui (recensione)

Non devi dirlo a nessuno (recensione)

Il fondo della bottiglia (recensione)

Le venti giornate di Torino, di Giorgio De Maria

Immagina i corvi, di Luigi Sorrenti

L'Italia che riparte

Il diavolo nel cassetto

Bastardi in salsa rossa

Psicopatologia dei gruppi Facebook

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