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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Speciali

Ci sono quelle giornate speciali, quando ti alzi alle 6:30 al mare, carichi gli zaini in macchina e parti per le montagne della Carnia. La destinazione è Sauris, con le casette fiorite e il giro delle malghe: cinque ore e mezza di cammino, prima su poi giù e poi ancora su. Ogni salita potrebbe essere l'ultima, invece eccone là un'altra. La vista spazia dalle cime delle Dolomiti al lago turchese in fondo alla valle, e anche baciarsi ha un gusto speciale,

Ci sono quelle giornate speciali in cui fai tutto questo insieme ad una persona ancora più speciale. E tutto sembra magnifico, perfino la disidratazione che ti fa girare la testa nell'ultima mezz'ora prima di arrivare a valle, prima di un'aranciata fresca e di un gelato alla fragola. Il tempo di togliere gli scarponi e di avviare il motore e si riparte, con il rammarico di non potersi fermare più a lungo in mezzo a quei monti. 

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