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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

La prossima tappa

Fra dieci giorni andro' qui:



Non dovrei dirlo, ma l'idea mi sembra allettante!

Commenti

  1. È Varigotti, in provincia di Savona. Era un pezzo che non ti facevi sentire, tutto bene?

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  2. Si, leggendo due post dopo avevo capito :-)
    Tutto bene, solo ho un po' lasciato i vari blog...
    il motto è "più tempo per la matematica e i viaggi"
    e da qualche parte devo pur tagliare.

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  3. Hai ragione, io ho abbandonato qualche mailing list che mi assorbiva troppo tempo. Non so se la mia produttività matematica ne abbia tratto un effettivo giovamento, ma almeno non mi arrabbio più come prima...

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