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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

I beati anni del castigo





Il romanzo d'esordio della scrittrice svizzera Fleur Jaeggy, ancora oggi ritenuto il suo capolavoro. Il fascino della memoria, soprattutto di quella legata per sempre agli anni dell'adolescenza, pervade le (poche) pagine di questo libro. La voce narrante, collegiale nella Svizzera del primo dopoguerra, attraversa il tempo in un gioco di passato, presente e futuro. Gli incroci con le altre ragazze del collegio tra i monti dell'Appenzell sono un pretesto per ricordarci che, in fondo, viviamo per sempre l'età dell'adolescenza. Ci arriviamo faticosamente, e restiamo ancorati ad essi per il resto della nostra vita.

E' molto difficile giudicare questo brevissimo romanzo, perché sembra di giudicare l'autrice. Possiamo condividere o respingere la visione cupa della (buona) società svizzera del Novecento, ma fatichiamo a distinguere la finzione dalla realtà. Leggiamo letteratura che descrive una realtà che forse è solamente letteratura. Chi può dirlo?

Pubblicato dalla casa editrice del marito Roberto Calasso, premiato ma non troppo, affascinante ma evanescente.

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