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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

L'animale più pericoloso



Nel panorama letterario italiano, da qualche anno si è imposto il nome di Luca D'Andrea. Scrittore alto-atesino, specializzato in romanzi polizieschi di notevole successo internazionale, ha pubblicato L'animale più pericoloso alla moda dei vecchie feuilletons, cioè a puntate sul quotidiano La Repubblica. Dopo alcuni mesi, la casa editrice Einaudi ha raccolto tutte le puntate in un libro.

Il titolo scelto, nonostante l'illustrazione in copertina, non è originalissimo: bastano poche pagine per capire che l'animale più pericoloso siamo noi, cioè l'essere umano. Tutto comincia con la scomparsa della giovane Dora, tredici anni e un forte spirito ecologista ed animalista. Dora ha scoperto che le autorità vogliono catturare una lince con i suoi piccoli perché ostacolano un progetto che frutterà soldi. Cerca aiuto in Rete, vuole andare nella valle a salvare quel nido di lince dagli uomini senza scrupoli. Ma Gert, l'amico conosciuto in una chat, non è quello che sembra.

Il racconto, all'inizio forse troppo lento, ingrana la marcia giusta verso la metà del libro. Quando la verità viene a galla, una verità molto attuale nella cronaca dell'estate 2019, il lettore è preso in un vortice di azione e di adrenalina. Non aspettatevi un grande romanzo, io parlerei piuttosto di ottimo intrattenimento: un carabiniere carismatico e problematico, un generale che lo aiuta, una PM che si invaghisce di lui, qualche inseguimento nei boschi e scontro a fuoco conclusivo. Divertente.

Non ho ancora letto i precedenti romanzi di D'Andrea, per la mia solita diffidenza nei confronti del cosiddetto giallo all'italiana. Penso che darò un'opportunità a questo scrittore.

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