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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Recensione: Il teorema vivente

Dopo tanti romanzi di Georges Simenon, oggi vi parlo di un libro che ho comperato quasi per caso, mentre cercavo l'ultima raccolta di Joe R. Lansdale:


Il teorema vivente è arrivato da poche settimane nelle librerie italiane. Scritto dal matematico francese Cédric Villani, è il resoconto di una scoperta, o più precisamente di una dimostrazione. Villani, giovane specialista di analisi matematica e teoria del trasporto ottimo, autore di pubblicazioni e libri scientifici, ricostruisce il percorso intellettuale e fisico che l'ha portato a vincere la prestigiosa Medaglia Fields.
Quando l'ho sfogliato per la prima volta, ero molto scettico: la scienza, e in particolare la matematica, sono spesso descritte dagli editori come la donna barbuta o l'uomo più alto del mondo. Più o meno come fenomeni da baraccone, insomma.
Ecco, in parte questa pessima abitudine si insinua anche nell'opera di Villani, decisamente abile a parlare di sé e della propria bravura. Ma l'autore dimostra un notevole coraggio per avere riportato letteralmente intere pagine di articoli matematici e slides di congressi: vedere pagine piene di complicatissime formule matematiche in un volume palesemente destinato al pubblico generalista è stato piacevole sorpresa.
Se posso permettermi, forse un buon editor avrebbe potuto frenare lo slancio di Villani, che in taluni passaggi risulta incomprensibile perfino al lettore matematico. Oppure l'effetto di stordimento è voluto, non saprei dire. Affascinanti anche le email scambiate con l'ex studente di dottorato diventato assiduo collaboratore scientifico, tutte infarcite di codice TeX.
Cédric Villani è il perfetto scienziato di successo, e per di più francese: la miscela perfetta per risultare snob ed irritante. Qualche volta è così, ma la lettura del testo resta piacevole e consolatoria, giacché emergono i dubbi e le debolezze che pervadono qualunque ricercatore. In un passaggio che proporrei di scolpire in tutti i dipartimenti di matematica, Villani ci ricorda che i più grandi risultati dell'ingegno sono nati fra mille travagli; e dopo aver concluso l'ultima dimostrazione, anche il più brillante matematico cade vittima della depressione. Ovviamente una forma mentale di depressione post partum.

C'è invece un particolare nella scrittura di Villani che potrebbe essere interpretato male, e cioè la descrizione degli ambienti dove la ricerca matematica si sviluppa. Alcuni grandi nomi si affacciano lungo i capitoli, e c'è qualche indulgenza per il cliché del matematico bizzarro. Tutto questo potrebbe spingere il lettore quadratico medio ad un giudizio ingeneroso; nulla di più sbagliato, perché i dipartimenti di matematica di tutto il mondo sono realmente mondi a parte. Dimenticate la solennità degli istituti umanistici e medici, o l'algida rigidità delle facoltà di economia e ingegneria; a parte qualche occasione ufficiale, alcuni matematici passeggiano senza scarpe in ufficio come Villani, altri indossano pantaloncini e magliette sgargianti, e la maggior parte perde il sonno su una disuguaglianza (intesa qui in senso tecnico, $A \leq B$) sfuggente.

Adesso ho la curiosità di ascoltare un seminario di Cédric Villani: solo per curiosità, perché probabilmente non capirei quasi nulla.

N.d.A. Questo blog è stato ripubblicato da MaddMaths!

Commenti

  1. Ciao Simone, io ho seguito una sua conferenza, e l'ho capita e apprezzata tutta perché destinata esplicitamente a gente di liceo/università: era sulla storia delle stime dell'età della Terra, fatta all'ISSMYS (http://www.issmys.eu/). Purtroppo non ci sono video né appunti sul sito (io invece ho scritto due pagine), ma mi è piaciuta molto (tra l'altro stava quasi per arrivare in ritardo perché era appena tornato dal Brasile e aveva perso il TGV Parigi-Lione :)).
    Per quanto riguarda il libro mi è piaciuto tantissimo, la scelta coraggiosa di inserire sostanziali quantità di formule, matematica seria e TeX in un libro destinato al grande pubblico varrebbe anche da sola la lettura-e in più mi sono riconosciuto in molte situazioni che descrive, proprio stamattina quando mi ero appena svegliato, mezzo rincoglionito dal sonno mi è venuta l'intuizione per chiudere un problema che mi assillava da un mese e che conclude una ricerca cominciata un anno fa!
    Bravo per la piacevole recensione.
    Emanuele

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