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In primo piano

Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Presentazioni

Non tengo molte conferenze, un po' perché non sono certamente importante, un po' perché non amo viaggiare spesso. Però qualche volta mi invitano a fare un seminario, e si presenta il solito problema: come fare? Meglio alla lavagna o meglio con il proiettore?
In linea di principio  mi piacciono i seminari alla lavagna, ma ci vuole talento ed io ho la tendenza ad essere caotico. Quindi ripiego sulla cosiddetta presentazione.

Esclusi i popolari software in stile Powerpoint, noi matematici amiamo preparare le slide con LaTeX. Uno dei pacchetti più popolari è Beamer, che promette meraviglie. Se non ci credete, fate un giro in questo sito.

Tutto risolto? Magari! Per quanto io cerchi di seguire i dettami dei manuali, produco sistematicamente presentazioni un po' tetre, in stile sovietico. Ai convegni vedo slide splendide, chiare ed eloquenti: le mie sembrano uscite dalla fantasia di un funzionario del PCUS.
Ho il sospetto che questo abbia a che fare con il mio miserevole senso estetico: non sono mai stato capace di fare un disegno dignitoso, né di accoppiare due colori senza scandalizzare qualcuno. Evidentemente le presentazioni richiedono un tocco artistico che mi manca. L'alternativa è ancora più inquietante: potrei non avere la capacità di comunicare i risultati del mio lavoro, e le difficoltà grafiche sarebbero in questo caso un riflesso delle difficoltà mentali. Inizierò un percorso di analisi, per affrontare le mie difficoltà. Nel frattempo, se vi capiterà di vedermi all'opera, cercate almeno di apprezzare lo stile naif delle mie slide. 

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