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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

La (meglio) gioventù

Non passa giorno senza un allarme che coinvolga i giovani: ieri l'uso delle droghe, oggi la disoccupazione, domani il vandalismo. Questio giovani sono diventati il perno attorno al quale ruotano i problemi.
Ma devo essere sincero: chi sarebbero questi giovani? Io, per esempio, sono considerato ancora giovane?

La domanda è apparentemente oziosa: dice il saggio che uno è giovane (o vecchio) dentro, l'anagrafe non conta. Eppure vestire i panni del giovane è diventato massacrante, quasi che si volesse stabilire una pena per bilanciare l'ebbrezza della gioventù.

I giornali scrivono indifferentemente
Un giovane di 39 anni
oppure
Un anziano di 45 anni,
secondo le esigenze mediatiche. Oggi le attrici incartapecorite si definiscono ancora giovane e bellissima, senza vergogna. I settantenni che pagano le ragazze per una serata di burlesque (cit.) parlano di sé come vigorosi e ancora giovani.

Un tempo, qualche decennio fa, non era così. C'erano i giovani, nel senso delle persone con meno di venti o venticinque anni; e poi c'erano gli adulti, questa specie ormai estinta. Se avevi trent'anni e ancora andavi in giro a suonare il campanello di notte o a fare casino con la moto, eri semplicemente un bischero. Adesso sei giovane, e dunque sei libero di fare il bischero senza ritegno fino all'età della pensione.
Ah già, i giovani non avranno mai una pensione. Sarà questa la causa di tutto?

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