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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Adotta una costante!

Scena di vita vissuta. Interno giorno.

Docente: "Ricorda la definizione della scrittura $\lim_{x \to +\infty} f(x)=\ell$?"
Studente: "Ehm.... Sì, allora... Dobbiamo adottare una costante."
Docente: "Adottiamola!"
Studente: "Ecco, adottiamo una costante positiva..."
Docente: "Ora che l'abbiamo adottata, ci converrà darle anche un nome, no?"
Studente (che non coglie l'ironia un po' facile): "E poi dobbiamo anche adottarne un'altra, anch'essa positiva."
Docente: "Una famiglia numerosa!"
Studente: "..."

Non lasciarle sole in un orfanotrofio: adotta anche tu una costante positiva! Tengono compagnia e mangiano poco, le compagne ideali per le noiose giornate d'autunno. Telefona subito, e porta a casa la tua costante positiva!

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