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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament...

Nell'erba alta

Tutto d'un fiato, ieri sera ho letto questo nuovo racconto di Stephen King e Joe Hill. Questi è figlio di King, già autore del romanzo La scatola a forma di cuore e di una raccolta di storie dell'orrore (ma dai, deve essere il tipico figlio che non vuole assomigliare al padre!).
Devo dire che la storia mi ha appassionato, ma sappiamo che King è un abile narratore. La trama è estremamente semplice, come credo debba essere qualsiasi racconto horror: un ragazzo e una ragazza incinta, fratello e sorella, stanno attraversando il Kansas a bordo della loro automobile. Costeggiando un rigoglioso prato di erba alta, sono richiamati dalle invocazioni di aiuto di una voce infantile. Il bambino dice che lui e sua mamma si sono persi nell'erba, e non riescono a tornare alla loro macchina.
I due ragazzi naturalmente si lanciano nel prato, mentre la voce della madre del bimbo cerca di fermarli prima che sia troppo tardi. La situazione è però molto strana, e i due fratelli capiscono presto che quella che li ostacola nella corsa non è normale erba. Mentre il prato sembra muoversi attorno a loro, cominciano i primi fatti inquietanti...

Le pagine scorrono veloci, e sono poche; il ritmo aumenta secondo lo schema del maestro Stephen King. Tuttavia c'è un senso di déja-vu, in questo libretto. Difficile non pensare allo splendido Children of the corn dello stesso autore, trasposto per il grande e il piccolo schermo almeno un paio di volte. Il tema della natura malvagia, qui servito in salsa vagamente extraterrestre, sembra essere una scelta sicura, per quanto ovviamente abusato.

Consigliato per un breve viaggio in treno, o comunque per un'ora di relax senza pretese.

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