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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Happy new year, happy new year

Dicembre sta finendo / e un anno se ne va avrebbero potuto cantare i Righeira. Anche l'anno di (dis)grazia 2011 sta agonizzando, e un 2012 foriero di peggiori promesse bussa al portone. Non so come andrà a finire, anche se ho qualche sospetto; quello che è certo è che in giro si percepisce una gran paura per il futuro. Pensavamo di essercela scampata bella una dozzina di anni fa, con la diceria del "Mille e non più mille", e puntualmente l'ansia è arrivata. Forse non sarà l'anno in cui finirà il mondo, come avrebbero previsto i Maya (che comunque sono finiti un bel pezzo prima, poche balle), ma molti di noi nutrono paure ben più concrete ed immediate: impoverimento, perdita del lavoro, difficoltà a "campare la famiglia". Dall'alto (no, non così in alto: un po' più giù, dalle parti di Palazzo Chigi) ci rassicurano che sarà dura, ma il peggio è alle spalle. Altri avvertono che se il peggio è stato questo, ci sarebbe da metterci la firma. Ci vivrà, vedrà.

Il mio 2011 non è stato malvagio: sono andato a qualche convegno, ho rivisto gli amici, ho fatto davvero tante vacanze (meglio una gallina oggi che un uovo domani, devo aver pensato) in montagna e al mare. Ci credereste che porto ancora i segni delle vesciche di Varigotti? Va beh... Naturalmente ho anche lavorato, e l'ultimo mese dell'anno mi ha portato una soddisfazione a cui ormai non credevo più.

Certo, ci sono stati anche i giorni tristi e spiacevoli, ma è la giostra della vita, no?  Se proprio devo cercare un atteggiamento che vorrei correggere, è soprattutto la tendenza a bastare a me stesso. Sia professionalmente, sia privatamente, sto riscontrando un peggioramento della mia istintiva propensione a fare tutto da me, molto probabilmente per paura di essere deluso dagli altri. Siccome so bene che è impossibile vincere senza partecipare alla gara, vorrei impegnarmi ad aprirmi maggiormente verso l'esterno. Ecco, ho fatto il mio buon proposito per il nuovo anno che verrà.

A tutti un augurio di buon anno!

Commenti

  1. apriti maggiormente verso l'estero, che è meglio vista l'aria che tira!
    dai, ottimismo per il 2012... auguri di buon anno!

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  2. Ormai sono vecchio per emigrare. Vogliono braccia giovani per lavorare quindici ore al giorno in un magazzino clandestino.

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  3. non credo... prova a mandare il cv per posizioni da senior lecturer.

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