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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Sulle strisce pedonali

Dialogo fra un pedone e un automobilista, dopo un tentato omicidio sulle strisce zebrate.

Pedone: -Ma razza di deficiente, non ha visto che stavo attraversando?
Automobilista: -Sì, ma non credevo che volesse davvero attraversare...
Pedone: -Potrebbe anche andare più adagio, siamo in città!
Automobilista: -Sono in ritardo, devo essere in centro fra dieci minuti.
Pedone: -Non può uscire di casa prima, così non uccide nessuno?
Automobilista: -Io ho una vita, sa! Non posso sprecarla in automobile!
Pedone: -E allora cerchi casa vicino al centro, no?
Automobilista: -Ma è matto? E' così bello vivere in campagna!
Pedone: -E allora vaff@#"#][ !

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