Ogni volta che vado in libreria, mi cade l'occhio (non in senso letterale, per fortuna) sullo scaffale dei lettori di e-book. Ormai ogni grande catena di librerie ne commercializza un tipo, promettendo
maraviglie ai clienti: dal classico
Kindle di Amazon al recente
Kobo di Mondadori, passando per l'
e-reader di IBS.it e per i tablet ormai pubblicizzati come medicinali salvavita. Da tempo sto soppesando i vantaggi e gli svantaggi di un tale arnese, senza riuscire a decidermi.
Vantaggi
- Comodità d'uso: un e-reader pesa più o meno, spesso meno, di un volume cartaceo, specialmente se rilegato. Inoltre permette di navigare nel testo, inserendo segnalibri, cercando vocaboli nel dizionario o intere frasi nel testo. Tutte cose più complicate, con il formato tradizionale.
- Reperibilità dei testi: non sto parlando di libri scaricati illegalmente (sebbene sia una fonte tutt'altro che trascurabile), ma di quelli acquistati legalmente. Chi vive in provincia sa quanto sia frustrante entrare in libreria e scoprire che i gestori ignorano l'esistenza stessa dei volumi che state cercando. E allora vi promettono di reperirli presso i distributori, ma "sa, c'è l'inventario", "sa, dicono che è in ristampa", "sa, mi fa male la schiena e non andrò dal distributore fino al mese prossimo". L'ebook lo acquistate in tempo reale, senza perdite di giorni o di settimane.
- Comodità di archiviazione: invecchiando, sscopro che il risvolto peggiore di essere un costante cliente delle librerie è che i libri si accumulano e saturano ogni ambiente vitale. Esaurita da lustri la libreria principale, ormai ho scatoloni di libri negli armadi e nel garage. Solo questa settimana ne ho acquistati tre, e non voglio contare quanti ne ho acquistati nel solo 2012. A un certo punto, visto che il mio conto in banca non mi permette l'acquisto di una villa con annessa libreria, dovrò venderli sul mercato dell'usato per recuperare spazio in casa. Se fossero tutti digitali, starebbero comodamente in un (piccolo) hard disk esterno. E farebbero anche meno polvere.
Svantaggi
- Proprietà effettiva dei libri: questo è probabilmente il difetto principale degli ebook. A causa della tutela dei diritti d'autore, non si è mai veramente proprietari dell'ebook acquistato. Se l'editore ha l'ulcera, può decidere che il tuo ebook diventi istanteneamente illeggibile, revocandoti i permessi di lettura. Ciò non accade con i libri tradizionali, che sono miei e posso perfino regalarli o, con certe limitazioni, rivenderli. Perché, mi chiedo, spendere 15 euro per leggere un libro che, la prossima settimana, potrei dover buttare via? La copia cartacea costa probabilmente 18 euro, e allora preferisco un bene perpetuo.
- Eccesso di formati non standard: gli ebook non sono universali, e spesso occorre acquistarli dal medesimo venditore di e-reader. Ovviamente ci sono strumenti (illegali) per convertire i libri elettronici, ma non capisco perché dovrei diventare un lettore fuorilegge. Per leggere il maggior numero di formati, bisogna scegliere lettori di fascia più alta, e il prezzo sale facilmente oltre i 150 euro.
- Qualità e confort della lettura: i lettori più alla moda usano tecnologie che imitano sorprendentemente la carta stampata. Dicono che non affaticano la vista come gli schermi dei computer, ma il prezzo da pagare è che molto spesso non rendono i colori (grosso problema per chi legge libri scientifici) e i formati di stampa "alternativi" (A4, per esempio). Nessun problema per i libri di letteratura, che sono scritti in una specie di linguaggio HTML, ma il dramma è per i libri contenenti formule matematiche (ehi, sono pur sempre un matematico!). Nessuna speranza di vederli in formato epub dignitoso, e bisogna ripiegare sul pesante PDF, che rallenta lo scrolling delle pagine.
E-reader o tablet?
Questo è l'ultimo dilemma: spendere più di cento euro per un e-reader o duecento per un tablet che permette di lavorare (prendere appunti sui PDF, scrivere con una penna appositamente costruita, leggere l'email e magari preparare i lucidi di seminari e lezioni) quasi (quasi!) come su un computer?
Accantonata l'ipotesi iPad (veramente troppo limitative le condizioni d'uso imposte dal sistema operativo iOS di Apple e veramente troppo costoso), esistono ottimi prodotti basati sul sistema open source Android a prezzi competitivi. Ma ho il timore che acquisterei un giocattolo destinato a finire in un cassetto dopo poche settimane, perché non ho mai veramente capito le necessità di usare un tablet nella vita quotidiana.
secondo me il libro elettronico ha un altro svantaggio, almeno se lo usi per leggere cose di lavoro: non permette (che io sappia) di leggere due pagine diverse in contemporanea. Mentre, con il cartaceo, puoi confrontare a colpo d'occhio la formula 23 a pagina 12 con la 87 a pagina 20 e vedere in cosa sono diverse...
RispondiEliminaÈ vero, mi ero dimenticato di questo svantaggio.
RispondiEliminaPersonalmente uso un vecchio Kindle - e mi trovo benissimo, ma non credo che faccia al caso tuo, per via dei colori e dei formati. Forse un tablet è la soluzione migliore, anche se non l'ideale. Temo molto che, al momento, l'e-reader sia molto più adatto alla lettura- e alla lettura di testo a formattazione semplice, at that: già la formattazione della poesia può essere molto problematica - non cominciamo nemmeno con gli elementi grafici...
RispondiEliminaDetto ciò, tra le possibilità, torno a consigliare un tablet. A parte tutto, mi par di capire che nella vita quotidiana possa giocare più o meno il ruolo di un computer portatile particolarmente piccino e leggero... Lettore e netbook, tutto in uno: ammetterai che l'idea non è del tutto male.
la Clarina
Grazie per le idee. Però ho cambiato idea, dopo aver sentito qualche collega. In pratica, l'oggetto che vorrei non esiste ancora. Ciò che gli si avvicina di più è un tablet da 600 euro, che non ho alcuna intenzione di spendere. Considerato l'uso che ne farei, e l'attuale rapporto fra libri cartacei e libri elettronici, ho deciso che se ne riparla fra vent'anni :-)
EliminaPer il momento, nulla è più efficace di una penna biro e di una risma di fogli A4, per fare il mio lavoro.