Sono
daltonico. L’ho scoperto tardi, a 32 anni suonati, durante una visita
oculistica per l’assunzione in università. Non che fosse una sorpresa
assoluta, sia chiaro: da piccolo avevo un rapporto piuttosto curioso con
i pastelli e i pennarelli colorati. Mi piacevano soprattutto i colori
decisi, ed ora so perché: erano quelli che distinguevo meglio, senza
possibilità di errore. Fra i colori più nitidi, almeno per me, il blu mi
rassicurava. Non sono mai riuscito a capire completamente quella storia
delle sfumature, il blu, l’azzurro, il celeste, il misteorioso “carta
da zucchero”. Per me il blu era una gamma di frequenze abbastanza ampia,
che si distingueva dal rosso, dal verde, dal giallo. Non so perché mi
piacesse, ma a sei o sette anni ho cominciato a vantarmi del fatto che
il blu fosse il mio colore preferito.
Alle scuole
medie, ero forse in seconda, la professoressa di Educazione Artistica ci
chiese di raccogliere dai giornali e dai rotocalchi alcune immagini
particolari, e di prepararci a commentarle. Ero terribilmente a disagio
con l’arte, probabilmente anche per colpa della mia visione imperfetta
delle sfumature cromatiche. Decisi di andare sul sicuro, e strappai una
pagina da un rotocalco di mia mamma: una pagina quasi interamente blu.
La mattina dell’interrogazione, la professoressa mi chiese di
giustificare l’uso del blu così intenso in quella campagna
pubblicitaria. Ovviamente restai impietrito, io non avevo mai pensato
che ci fosse uno studio dietro la scelta del blu. Forse, con l’ingenuità
di un ragazzino di tredici anni, pensavo che al grafico piacesse il
blu, come piaceva a me. Insomma, feci una figura pietosa, mentre
balbettavo colossali sciocchezze all’arcigna insegnante. Appresi in
quell’occasione che il blu è il colore dell’eleganza. Non so se sia
vero, magari è proprio così. In fondo non era davvero importante. A me
interessava soprattutto che i miei occhi non confondevano il blu come
confondevano i toni del rosso e del giallo. Magari sarà elegante, ma
quello che conta è che il blu sia blu anche per me.
carta da zucchero che? Mio buon simone, come ben noto gli uomini vedono in basic (rosso, giallo e blu)... solo alla donne è dato il dono di conoscere l'esistenza di "terra di siena", "malva", e altri simili colori immaginari... :-D
RispondiEliminaHai ragione, era l'espressione che usava mia mamma quando ero piccolo :-)
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